È l’itinerario più diretto per arrivare a Cima Caréga dalla Valle di Ronchi. Ad una prima parte faticosa e prevalentemente nel bosco si contrappone quella in quota di eccezionale respiro e ricca di testimonianze della Prima guerra mondiale.
Dal paesino di Ronchi, frazione di Ala, si segue in piano per circa 2 km la stretta strada asfaltata per Mas fino poco oltre il Maso Michéi dove si incontra il bivio per le Case Schìncheri e il sentiero 109. Si prosegue sulla sinistra seguendo la strada asfaltata e si arriva in breve alla località Sorgente Motori (864 m) dove è bene fornirsi di adeguata scorta d’acqua essendo l’unica fonte lungo tutto il percorso. Ignorata la stradina che a destra porta al Maso Eccheli, si percorre un irto sterrato, un tempo strada di accesso ad un’ex cava di pietra. Dopo un tratto franoso si arriva nell’impluvio della Val Penèz dove si imbocca sulla sx uno stretto sentiero che si alza ripido nel bosco ceduo fino ai ruderi di Malga Penéz. La via riprende a salire faticosa fra pini silvestri e un lariceto, supera un piccolo riparo e arriva alla località Casarino, al cui bivio si incontra il sentiero 114B che intercetta gli itinerari da Malga Val di Gatto e da Ronchi.
Con vista sempre più ampia, si prosegue ora con minor pendenza fin presso la Pala di Cherle, ad incontrare il sent. 115 che, proviene anch’esso dalla Val di Gatto e da Passo Buòle. Si continua lungo la mulattiera di arroccamento attorniati da numerosissime testimonianze della Prima guerra mondiale fra cui un paio di cave dalle quali vennero estratte le pietre per costruire i muri di sostegno della stessa mulattiera e delle opere adiacenti. Superati due tornanti, si raggiunge la Capanna Sinèl con l’attiguo bivacco posti al margine inferiore dell’ameno Pra del Sinèl, una verde conca sullo spartiacque con la Vallarsa. Ripresa la mulattiera, fra i pascoli si va a rasentare un intaglio del crinale in corrispondenza del Castello del Cherle, dal quale si coglie un impressionante scorcio sulla sottostante Vallarsa e il Pasubio. Poco oltre si raggiunge la Bocchetta della Neve, dove arriva il sentiero 160, che percorre il Valon dei Cavai e si prosegue ora in decisa salita, fra le ghiaie e la pietraia di cui è ricoperta la scarpata Ovest di Cima Posta. Passati nella spaccatura della Bocchetta delle Gròle, la mulattiera sfocia a margine della grande conca superiore di Malga Posta, aggira prima il versante Sud di Cima Posta e poi anche quello della Cima del Cherlóng. Scansato un dosso erboso si sfiora la Bocchetta del Cherlóng (bivio col sentiero 162 proveniente dalla Val di Pissavacca) e per ultimo, dopo l’erta finale, fra gli sfasciumi, si arriva allo stretto intaglio tra Cima Caréga e la Costa Media sulla cui cresta si trova Rifugio “Mario Fraccaroli”. Pochi luoghi possono vantare un panorama così vasto come quello da Cima Caréga.
Dal rifugio il sentiero 108 prosegue lungo il panoramico crinale, toccando la Selletta di Costa Media 2109 m, e la Cima Madonnina per poi calare lungo la dorsale dove s’incrocia la via ferrata “Angelo Pojesi” (segnavia CAI 193). Si va poi a sx (Sud) scendendo con numerose svolte per il ripido, instabile pendio sassoso (fare attenzione) del versante orientale della Costa Media fittamente ricoperta di mughi. Terminata la scarpata si prosegue diagonalmente in direzione Ovest, fino a doppiare uno sperone roccioso che domina l’Alpe di Campobrùn e la sottostante strada sulla quale si cala dopo il bivio per la via ferrata Biasin (segnavia CAI 181). Giunti sulla strada militare (segnavia 109) in pochi minuti si arriva al Passo Pèrtica e all’omonimo rifugio.
Competenza: SEZ. SAT ALA
Difficoltà: E (Escursionistico)
Comuni: ALA, VALLARSA
Località partenza: RONCHI DI ALA
Località arrivo: STRADA PER CAMPOBRÙN
Lunghezza: 14660 metri
Tempo andata: 07:00 ore
Tempo ritorno: 06:10 ore
Quota minima: 703 metri
Quota massima: 2227 metri
Dislivello salita: 1532 metri
Dislivello discesa: 658 metri
Data aggiornamento: 01-05-2019